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Facciamo una breve panoramica su questo movimento giovanile tanto in voga oggi. In verità non è così chiaro dove sta il confine tra Hipster e non Hipster, se questo dipende più dall’abbigliamento o dal modo di atteggiarsi, da che tipo di musica si ascolta o con che intensità (e quali) i vari social network vengono usati.

Il fatto che ancora oggi non si è riusciti a dare una spiegazione precisa del termine “hipster” nel XXI secolo. Se questo negli anni ’40 e ’50 del ‘900 intendeva (più o meno) il ragazzo bianco amante della musica nera (be-bop, jazz, swing), adesso, per esempio, l’Accademia della Crusca si è scomodata definendolo “un giovane tendenzialmente disinteressato alla politica e con velleità fortemente anticonformiste, che si riconosce per atteggiamenti stravaganti e abbigliamento eccentrico e variopinto”. Ma secondo altri l’interesse politico, pur non rivendicato, invece c’è: generalmente simpatizzante della sinistra democratica/europea ed ecologica (mi chiedo quanti Hipster in Italia votino SEL).

hipster bici

Ma vediamo i punti generali che definiscono un vero hipster:

• Un vero Hipster ha sempre un abbigliamento eccentrico: gli uomini portano jeans così attillati che aderiscono alla perfezione alle gambe spesso abbinati a camicie a quadri; le donne portano vestiario sopratutto con motivi floreali che ricordano la carta da parati presenta in tutte le case degli anni ’70. Sono abituali magliette con scritte per così dire ironiche (“I’m not hipster”) o con disegni o raffigurazioni “artistici” o vintage: stampe di quadri rinascimentali, motivi psichedelici anni ’60, ma anche motivi geometrici. Caratteristica costante sono gli occhiali da sole, sopratutto retrò e con lenti tonde, ma anche i classicissimi wayfarer. Sulle scarpe si spazia dai desert boots alle scarpe da jogging fosforescenti. In fin dei conti l’importante non è portare il vestiario di un certo marchio, ma come lo si porta: bisogna saper fare i giusti abbinamenti. Inoltre è fondamentale non essere anonimi o poco originali.

hipster style
• Un vero Hipster, pur portando un look molto elaborato, riesce a dare l’idea di vestirsi in modo trasandato. Anzi, maggiore è la elaborazione, maggiore è l’apparenza di trasandatezza. Se per strada incrociamo qualcuno e il nostro primo pensiero è : ” Ma questo è cieco o non gliene frega niente di come si veste?”, allora probabilmente è un Hipster, e solo i suoi “simili” lo apprezzeranno davvero. In verità non è sempre così, dati i tanti hipster che hanno un look tipicante d’altri tempi.

• Un vero Hipster , se uomo, solitamente porta baffi o barba o pure entrambi, lunghi e curatissimi; se donna, porta fasce con fiori, smalti dai colori fluorescenti, piercing, orecchini.

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• Un vero Hipster frequenta l’università, sopratutto le facoltà umanistiche (filosofia e lettere) e artistiche (architettura e disegno) ma talvolta anche quelle scientifiche. Ha una certa cultura e frequenta ambienti culturali, quali le mostre d’arte, i jazz club e i convegni tenuti da intellettuali.

• Un vero Hipster rifiuta sistematicamente tutto ciò che è mainstream, cioè tutto ciò che è allineato alla cultura di massa (o pop). Non apprezzerà mai pop o rockstar più o meno commerciali famose in tutto il mondo, né un libro di Fabio Volo, né l’ultimo film con i supereroi appena uscito (semmai si guarda con gusto la serie televisiva un po’ trash su un qualsiasi supereroe uscita negli anni ’60). Invece, apprezzerà gli artisti dei vari campi artistici non ancora famosi (e dunque non mainstream) e che propongono opere intellettuali con più chiavi di letture che la plebaglia incolta non comprenderebbe.

on the road penguin

Questo libro, uno dei cosidetti “classici alternativi”, sotto certi aspetti anticipa di ben 60 anni la filosofia di vita degli Hipster. In ogni caso è un libro che andrebbe letto da chiunque dovunque.

• Un vero Hipster ha come filosofia di vita l‘ironia. E’ ironico pure su se stesso: prende con ironia il fatto di essere Hipster e il fatto che altre persone lo deridono per il suo modo di essere. Ma soprattutto prende con ironia tutto ciò che è mainstream. Un esempio perfetto: un Hipster è disposto pure ad ascoltarsi un disco di Britney Spears, ma è ovvio che non lo prenderà mai sul serio; canticchierà qualche sua canzone ma lo farà solo per essere ironico e deriderla. E’ evidente che gli Hipster hanno un modo tutto loro di prendersi gioco degli altri.

• Un vero Hipster è un patito della tecnologia, soprattutto se marchiata con la “mela rosicchiata”: anche se si lamenta che tali prodotti ce li hanno tutti (e da ciò un po’ di tempo fa ho ricavato questo articolo), comunque ritiene di essere più degno di avere un iphone poiché conosce tutte quelle funzioni secondarie che gli altri non sanno e inoltre lo usa meglio perchè si scarica tutte quelle apps particolari su dove trovare il negozio di vinili più vicino. E’ inoltre un assiduo frequentatore dei social network, quelli però mirati alla fotografia “artistica” o comunque alla condivisione di interessi comuni (che non siano però mainstream, sia chiaro!).

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• Un vero Hipster è vegetariano o addirittura vegano. Frequenta bar e ristoranti che propongono un menu fatto di alimenti biologici o a chilometro zero. E’ generalmente molto interessato alle questioni ambientali e, se può, si crea un orto nel cortile della propria casa. E’ infine sempre disposto a provare ricette esotiche.

• Un vero Hipster usa come mezzo di trasporto principale la bicicletta. Sé ha un buon conto in banca (e di solito è così) si compra una di quelle auto ibride o completamente elettriche, ma le usa solo per grossi spostamenti, dato che la bici rimane comunque il mezzo preferito, persino in caso di neve!

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In definitiva, essere Hipster è piuttosto impegnativo. Non è facile essere sempre ironici su tutto, evitare tutto ciò che è mainstream e avere sempre il look “giusto”. Ma è paradossale che questa “alternatività” stia inesorabilmente divenendo sempre più comune tra la gente (almeno nel modo di vestirsi). Cosa faranno i veri Hipster tra qualche anno quando non saranno nelle apparenze diversi dagli altri? Reinventeranno il loro look? Se per loro l’importante è questo, è chiaro che non hanno compreso fino in fondo di rappresentare una sorta di “intellighenzia” contemporanea. E come tali, da loro sta nascendo un movimento di massa che tenderà ad emularli e a renderli parte della cultura popolare. Anzi è già nato.

2 thoughts on “Fenomenologia dell’Hipster

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